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Pennette mandorle pomodorini e rughetta e gli incontri ravvicinati del terzo tipo

Partiamo dalle mandorle, la piglio larga.

Ci sono incontri che ti cambiano la vita, alcuni che ti lasciano indifferente, e altri che ti cambiano la dispensa.  Quelli del terzo tipo, per una come me, non sono assolutamente di poca importanza.

 

Sono mesi, ormai, che a casa mia troneggia un barattolone di mandorle già tostate, esattamente da quando sono stata illuminata da Nadia sullo sprint aromatico della frutta secca post tostatura: ne compro una discreta quantità, le tosto al forno in un’unica soluzione, e quelle che non consumo le tengo in serbo pro usi futuri, perchè dice Nadia e io confermo, l’aroma si mantiene.

Come si fa a capire che la mandorla ha raggiunto il giusto grado di tostatura? Dal profumo, inebriante che avrà pervaso la vostra casa. 

Per caso, ma mica tanto, la ricetta è vegana, lo tengo a precisare perchè settimana scorsa sono stata cazziata da due vegani, perchè non ho la sezione ad hoc. Detto e fatto ho rimediato. 

Ecco cosa vi occorre per 2 persone:

 

Mettete a bollire l’acqua per la pasta, a bollore raggiunto gettate le foglie di rughetta pulite e lavate fatele scottare leggermente e poi raccoglietele con l’aiuto di un ragno. passatele velocissimamente sotto l’acqua fredda e poi strizzatele e tagliatele finemente con il coltello.

In un padellino fate soffriggere l’olio con l’aglio, gettatevi i pomodorini e poi unite la rughetta e le mandorle tritate grossolanamente in un mortaio. Togliete l’aglio.

Salate l’acqua di cottura della rughetta, salatela e lessatevi la pasta al dente. Saltatela in padella con il resto degli ingredienti e buon appetito.

 

 

 

 

 

Pennette mandorle pomodorini e rughetta e gli incontri ravvicinati del terzo tipoultima modifica: 2012-06-24T11:19:00+02:00da
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