“Hei, tu che sei food-blogger, ci sei andata a Eataly a Roma, che ne pensi?”
Ormai era diventato un tormentone per me, ci dovevo andare. E’ così quindi che ho impiegato il mio primo giorno di ferie estive. Eccomi mentre spulcio l’etichetta di un pacco di biscotti.
Metto subito le mani avanti, il ritardo è stato dovuto al fatto, che la mia vita è sufficientemente piena di famiglia, lavoro e altre amenità e non a un atteggiamento snob nei confronti di questo centro commerciale del cibo.
Anzi, stamattina ci sono andata decisamente feliciotta e ben disposta, perché onestamente, non me ne vogliano i piccoli rivenditori, a una come me, golosa ma che va sempre di corsa dietro alla vita, fa piacere sapere che c’è un posto, abbastanza vicino a casa, che è un po’ ristorante, un po’ enoteca, un po’ macelleria, un po’ pescheria e via dicendo e soprattutto aperto tutti i giorni fino a sera. Dà sicurezza.
Perdonatemi, il mio tram tram quotidiano è già troppo complicato per andare in giro per piccoli negozietti, nel traffico della capitale alla ricerca del pistacchio perduto. Se lo trovo, in un posto con aria condizionata e ampio parcheggio, sarà poco radical chic, ma preferisco.
Prima di andare, avevo letto qualche articolo in giro per testate e blog, avevo letto di una cacio e pepe fredda pagata 20 euro ehm, non me ne vogliate, ho evitato di ripercorrere lo stesso sentiero.
Ho mangiato un piatto di pasta al ragù di pesce e gamberi, al ristorante dei pastai di Gragnano, al primo piano. Buonina. Il pesce però sembrava essere surgelato. Ho chiesto, così per capire se il mio palato aveva fatto tana, ma il cameriere non lo sapeva, mi ha detto che avrebbe chiesto e non l’ho più visto.
Poi è stato il turno del dolce, da Montersino, ho preso una mousse con gelatina di moscato e frutta fresca, onestamente più convincente. Ci devo tornare di mattina, per il maritozzo espresso con la panna, l’ho visto troppo tardi.
Il giudizio, spassionato, rimane positivo, si tratta di un centro commerciale food, dove puoi mangiare velocemente un piatto di pasta, pesce o carne, o anche il dolce. E dove a cercarlo, magari trovi anche qualcosa che sazi la voglia di qualcosa di buono. Io me ne sono andata con un barattolo di crema di nocciole del Piemonte, sempre di Montersino.
Però la prossima volta ci andiamo insieme? 😀 Non ho ancora avuto la il piacere di tuffarmi in questo splendido centro, complice tutto l’elenco che hai raccontato tu. Mi ritrovo in ogni parola, parcheggi ampi e chiusura fino a sera sono le prerogative per il mio shopping preferito e tra un dolcetto e un piatto da gustare penso che nn si può chiedere proprio di più:) Grazie per questo splendido reportage e le bellissime foto! un incentivo in più per mettere in calendario questa visita! un bacione carissima:*
Concordo con il tuo pensiero “aria condizionata e ampio parcheggio”, che ci vuoi fare, alle comodità chi ci rinuncia?.
A Cagliari poi la ricerca di un parcheggio ha raggiunto picchi da far-west. Manco fossimo a Londra..
Mia considerazione: quando il cameriere si eclissa non sono buone notizie quelle che avrebbe dovuto portare..
eh eh eh
@simona: affare fatto, io ci ho un maritozzo in sospeso!
@the master of cook: ho avuto il medesimo sospetto sul cameriere 😉
è da tanto che vorrei farci un salto ma ancora non ce l’ho fatta…c’è da dire che ce l’ho un po’ lontanuccio ma…prima o poi voglio andarci 🙂
La spedizione va organizzata, io ci ho consacrato il mio primo giorno di ferie 🙂
A presto.
potrebbe anche essere la scusa buona per un incontro tra foodblogger 🙂
Eddai mica male l’idea. Keep in touch! 🙂
Ci sono stata neanche un mese fa e mi è piaciuto. Dopo aver visitato quelli di Bologna e Genova, posso dire che Roma non ha eguali. Lo spazio è veramente generoso e l’ultimo piano destinato ad eventi multimediali mi ha riempito la testa di idee. Per me Eataly è un grande luna park ed il mio approccio è quello di una bambina impazzita di gioia. Ci sono prodotti fantastici nel reparto farine, ma anche tra i dolci e la cioccolata ovviamente. Il costo non economicissimo è piuttosto prevedibile, ma sulla genialità di chi ha avuto l’idea, non c’è da discutere. Ho sorriso guardando i pastai fare i cavatelli sulla grattugia…potrei dargli qualche lezione! Quando posso però ci ritorno!
Un abbraccio, Pat