Mozzarella, pane e vino: Mind Cibo per la mente

Questo è un post di parte. Mettiamoci l’anima in pace. Ve lo dico subito così poi non vi venite a lamentare.  

mind, costanzo

A me Loretta e Nadia del Mind mi hanno conquistato da quel dì. Per la passione e la convinzione che ci mettono in quello che fanno, per la consapevolezza di una scelta coerente fino ai minimi termini. Quindi quando è arrivato l’invito io mi ci sono precipitata con la certezza di chi sa che non verrà delusa nelle aspettative e guardacaso è andata proprio così. Che poi a dirla tutta ci sono andata praticamente a occhi chiusi perchè uno dei tre protagonisti era quello che dalle mie parti è “La mozzarella” per antonomasia: il mini caseifico Costanzo.

 

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Il mini caseificio, dove il mini sta per poco e buono, infatti sta a Lusciano che è in provincia di Caserta, ma udite udite tutte le mattine arriva il furgone che porta tutti i prodotti freschi a Grottaferrata.  Che poi io, perchè mai avessero aperto dalle mie parti, a Squarciarelli per la precisione, me lo ero sempre chiesto. Perché Grottaferrata? Ora lo so, perché l’ho chiesto direttamente alla fonte. Pare che tanti anni fa mamma e papà Costanzo fossero venuti a mangiare proprio alla famosa rotatoria che una volta era tappa fissa per la gita ai Castelli Romani, lo cita anche la famosa canzone. E proprio davanti al ristorante storico, c’era un locale in affitto. Ecco, che ve lo dico a fa’, lo hanno affittato e meno male dico io, e non solo io. 

Comunque torniamo a noi e all’evento organizzato al Mind: “Ci insegnano a leggere a scrivere ma non a mangiare”, la voglia era quella di comunicare con semplicità l’amore per il buon cibo e per la scelta dello stesso soprattutto. Oltre alla mozzarella di Costanzo c’erano anche le loro ricottine e in abbinamento il vino un abbinamento mai provato con l’Aspirinio di Aversa de I Borboni sempre di Lusciano, vino che con la sua acidità ben contrasta la morbidezza della mozzarella. Così mi hanno detto, e io così ho appurato.

Non vi pare che manchi qualcosa? E infatti c’era pure quello: Il pane, ma non un pane qualsiasi bensì il pane a lievitazione naturale dello chef Stefano Preli, che farà dei corsi proprio al Mind relativi alla panificazione, io non so se poi si diventa bravi come lui, ma perché non tentare. L’occasione per imparare qualcosa di nuovo, è ghiotta in tutti i sensi.

I pani erano diversi bianco, farro e noci, integrale con semi di girasole e anche la baguette. Ma ce ne era uno pensato proprio per l’abbinamento alla mozzarella e era quello pomodori e olive. Ecco, ci stava tutto. Menzione speciale a quello curry e cipolle, gustosissimo e inatteso.

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L’atmosfera l’avrete capito era leggermente influenzata dalla Campania e come avrebbe potuto non esserlo, trattandosi di mozzarella. E a conclusione c’è stata la proposta dolce di Antonino Maresca, la guantiera di dolci in chiave moderna. Onestamente da urlo.

Ma non è finita qui. Come per le feste di paese, quelle belle e autentiche alla fine ci sono i fuochi d’artificio e il gran finale, così è stato per noi quel giorno.

Abbiamo avuto il privilegio di vedere all’opera sempre lui, Antonino Maresca, Pastry chef del ristorante di Nino Di Costanzo (2 stelle Michelin) che ci ha assembrato il suo Napul’è, piatto premiato come migliore a identità golose 2013. L’emozione c’è stata, quella di Antonino a spiegare il suo piatto il suo canto d’amore alla sua Napoli e quella nostra a vederlo pian piano comporsi sotto i nostri occhi. 

Antonio Maresca, Napul'è

 

Antonio Maresca, Napul'è

Il piatto, se andate al Mosaico a Ischia, viene composto via via al tavolo, ogni dolce un pezzo di Napoli: corale l’effetto finale servito sulle note di Napul’è quella di Pino Daniele. Da vivere.

 

L’evento è stato organizzato da Loretta e Nadia e la sua comunicazione è stata affidata a lo studio associato Romano&Romano, o meglio a Valentina, anche lei una certezza.

Mozzarella, pane e vino: Mind Cibo per la menteultima modifica: 2013-07-02T23:31:00+02:00da amarituda
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