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io al #canovafood

Sono appena tornata dal #canovafood, un itinerario enogastronomico che ha visto Assisi fare da scenario al cibo e all’arte canoviana. Per la prima volta infatti le opere del Canova sono uscite dalla Gispoteca di Possagno per dare mostra di se presso il Palazzo del monte Frumentario, ad Assisi appunto.

Capiamoci subito, non starò qui a spacciarmi come l’esperta di arte settecentesca che non sono, ma qualche considerazione lasciatemela fare.

Non è la prima volta che ho la fortuna di trovarmi al cospetto delle opere del Canova, la classica gita alla Galleria Borghese a trovare “Paolina” la feci pure io, sia alle medie che alle superiori. E nonostante in quel periodo ero, come tutti presa da altre priorità, ne rimasi decisamente colpita.

In entrambi gli episodi della mia adolescenza, infatti, fu la perfezione tecnica al servizio dell’arte che più mi fece entrare in sintonia con Canova. D’altronde quella adolescente, era la stessa che poi si sarebbe iscritta a ingegneria, la stessa che ha sempre apprezzato il rigore matematico come linguaggio, quella che prima di fare danza moderna, ha fatto sei anni di danza classica, perché le basi ci vogliono sempre.

Ditemi pure che sono una sgobbona, non starò qui a negarlo, anche perchè è vero, ma io la penso così. Ci vuole tecnica studio per qualsiasi cosa, puoi pure essere un talento naturale, ma è lo studio che ti permette di ottenere il meglio da ciò che hai avuto “gratis” da madre natura. E Canova, lo studio e metodo non se lo era fatto mancare. 

Ma ora passiamo alla parte food, perché associata alla mostra era stato pensato uno uno show cooking, dove ai ristoratori della Marca Trevigiana era stato chiesto di studiare e confrontarsi con il Canova e di uscirne con dei piatti proprio ispirati all’artista.  Sarò di parte, ma a me, tra tutti, ha colpito quello dell’unica donna chef, Diana Bertuola, che con la sua “Danzatrice con Cembali” è riuscita nelle forme e nel gusto a interpretare tutta la leggerezza dell’opera omonima cui si è ispirata.

E non è finita qui, perchè show cooking a parte, al vernissage della mostra che sarà aperta fino al 6 gennaio ad Assisi, erano presenti gli stessi chef con altri piatti, quelli che Canova a parte è possibile gustare nei loro ristoranti.

Io a parte il mio classico momento di commozione quando ho assaggiato la porchetta interpretata alla veneta con ginepro e cumino, devo assolutamente procedere alla menzione speciale dello storione dello Chef Nereo Dussin: 10 ore di cottura sottovuoto con erbe aromatiche a 65°C, che ne esaltano il sapore.

Per il resto potrei continuare a citare e citare, ma siccome a volte le immagini parlano più delle parole, eccovi qui sulla mia pagina Facebook la “fotocronaca” del mio week end, con tutto quello che ho ammirato e assaggiato. Tutti i vini bevuti, gli chef incontrati e i piatti provati.

Ovviamente se vi va e se è sentito, il “like” è ampliamente gradito. Ho fatto pure la rima.

Insieme al mio trovate i reportage degli altri 9 blogger fortunati come me sulla pagina facebook Treviso Dripping Taste.

io al #canovafoodultima modifica: 2013-08-13T15:38:00+02:00da
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