I foodblogger quelli bravi in questo periodo sono tutti impegnati a impastare colombe. E io no. A Natale appendevano panettoni a riposare. E io no.
Di fatto sono convinta che un giorno succederà, che lo farò anche io. Se penso a me fra 10 anni mi vedo di più a impastare colombe che a dare gli avanzi del pranzo ai gatti ai secchioni dell’immondizia. Perché, detto inter nos, la vita di una donna più o meno con l’avanzare dell’età piglia una di queste due svolte: o la propinatrice di biscotti fatti in casa o la gattara. Eccezion fatta per mia madre, che ha una vita sociale che voi nemmeno ve la sognate. Ogni volta che la chiamo per cercare di piazzare VS la quasi quattrenne, ha sempre un qualche torneo di burraco cui non può assolutamente mancare. Detto questo, e considerato che malelingue a parte, per me non è arrivato ancora il momento della svolta, mi auguro che voi non abbiate fretta di sapere come faccio la colomba.
Scherzi a parte, per fare la colomba devi avere il ritmo lento, il tuo cuore deve battere in armonia con essa, ed io belli di casa, sono overclockata. Se non faccio almeno 3-4 cose insieme, e pure velocemente, mi sento male. Confido nel passare degli anni per entrare in sintonia con le colombe pasquali. Al momento sono più affine a una cacio e pepe, fatta bene per carità, ma espressa.
Questo non significa che non so come si faccia la colomba, capiamoci. La teoria mi ha sempre affascinato, sullo studio per capirci sto messa bene. Sempre stata un po’ secchiona per le cose che mi piacciono, in più metteteci un discreta confidenza nelle mie capacità, insomma sono convinta che basta che mi applico. Chiamatela pure strafottenza, mancanza di umiltà, ma di fatto è così e sono pure un po’ stufa di quelli che si scherniscono pure consapevoli delle loro capacità. A 40 anni quasi suonati, sarebbe tragico non conoscere i propri punti di forza e di debolezza. Un mio neo ad esempio è la guida, ogni volta che prendo la macchina è come fosse il primo giorno, nel senso che non sono proprio in grado.
Che poi ognuno per informarsi trova un po’ la strada che gli è più affine, ci sono le pazze per Nigella che sono tutte suoi libri e trasmissioni TV. Io no, anzi visto che siamo in vena di confessioni: non vedo Masterchef. Ho visto la prima edizione e basta. E vi giuro non è perché sono spocchiosa, è che capita sempre che c’ho qualcosa di meglio da fare, e persa 1-2 puntate hai perso tutto. Quello che so l’ho imparato prima dai libri, poi ho fatto dei corsi (base e avanzato). Ora a dirla tutta sto facendo un corso di orto biologico per imparare qualcosa di più su frutta e verdura, ho scoperto cose sull’insalata che non immaginavo proprio, prima o poi promesso, ve le racconto.
Sto divagando, tornando a noi, la voglia di colomba rimane e quindi mi sa che ora mi do al benchmarking tra le pasticcerie della mia zona per vedere chi la fa meglio. Se trovo la colomba dei miei desideri, inutile girarci intorno, vi farò sapere.
Mi aspettavo anche io una svolta con l’età…ma non è arrivata, continuo a fare 4 cose insieme e veloce…..Non ti voglio scoraggiare, come dici tu se ti applichi ce la farai!
quello con con il respiro corto: uniamoci!
Ti devo dire che vedendo mia madre il sospetto che la svolta poteva non esserci per me mi era venuto, ma lo avevo ignorato. Volevo sperare.
A questo punto, concordo, uniamoci.
Se si parla di overclockate (e magari pure celiache) non posso che non essere con voi…mi unisco!
A te ti avevo arruolato d’ufficio. 😉
[…] mio approccio con la colomba pasquale ve l’ho già raccontato qua, per dirla in breve, la vita a mio avviso è troppo breve per passarla ad impastare colombe e ad […]