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Panzanella di riciclo con tonno e olive

A Roma la panzanella è il pane raffermo leggermente bagnato col pomodoro sopra, punto. E così lo è stata per me fino a quando non è venuta ad abitare nel mio palazzo una signora di Poggibonsi. Un giorno, Grazia, si chiamava così, scese tutta contenta a portare la panzanella che aveva preparato anche per noi, e a me si aprì un mondo. Esistevano altre forme di panzanella.

Ora prima che storciate il naso so benissimo che questa che vi sto per presentare non è la panzanella Toscana, capiamoci è una mia rivisitazione.

Insomma, ho fatto un po’ come mi pare, ci ho messo pure le olive di Gaeta e altro ancora, e quindi se pure convengo con voi che non è la panzanella quella classica, con la stessa onestà intellettuale vi dico provatela. Che poi ora fa tanto chic fare questi piatti di riciclo.

Ecco cosa vi occorre:

Togliete la crosta dal pane e bagnate la sola mollica con il mix di acqua e aceto, il pane deve essere umido ma non zuppo, e lasciate ammorbidire, finché non si sgretolerà.

A questo punto strizzate il pane e versatelo in una ciotola e mischiatevi tutti gli altri ingredienti, tagliando ovviamente i pomodori e sminuzzando le erbe aromatiche.

L’idea per rimanere in tema riciclo e fare una cosa che fa tanto chic, potrebbe essere quella di servirla nei vasetti del tonno che sono di vetro, e che a questo punto dovete conservare via via. Con questa dose ce ne vengono 4-5 vasetti.

Panzanella di riciclo con tonno e oliveultima modifica: 2014-05-16T13:54:13+02:00da
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