Torno fresca fresca da un fine settimana lungo a Riva del Garda, #GardaChefParty il nome dell’evento, tanti chef, tante eccellenze, tanti blogger. Carlo Vischi padrone di casa e programma bello fitto, fatto di cene, aperitivi e financo gite sul battello, vento e umidità fra i capelli. Tipo che all’andata tutti sopra, e al ritorno a litigarsi i posti in cabina e stare tutti stretti stretti vicini vicini.

Comunque, sai quando parti con una prospettiva e poi ti mischiano tutte le carte? Ecco. Che ci sarebbe stato un convegno a tema social e food,  l’avevo pure letto nel programma, ma non ci avevo dato peso. Anzi a dirla tutta lo avevo un po’ identificato come il momento “pennichella”  o sonnellino, come diranno a Riva, tra una mangiata e l’altra. D’altronde i nomi dei vari produttori presenti erano troppo forti, dalla Pasta Felicetti, a Zeni, alla carne salada di Casa Largher che ci stava tutto che non avessi preso bene le misure.

La parte food era strepitosa, capiamoci, ma il convegno, che pensavo sarebbe stato qualcosa da sciropparmi per poter accedere ai vari banchetti mi ha lasciato qualcosa di più della pancia piena e il gusto appagato. Anzi è  stato lo spunto per riflettere sui social e sull’uso che ne fanno le aziende ed è la prima cosa di cui voglio parlarvi.

Insomma, il nome del mio blog la dice tutta: SOLOPERGUSTO, io bloggo, tuitto e fotografo e scrivo quello che succede nel mio piatto e nella mia cucina per i solo piacere di farlo, perché, come il famoso elefante che si dondola sul filo della ragnatela, ritengo la cosa interessante, i social alla fine altro non sono che il modo per chiamare altri elefanti.

Poi, ti siedi un attimo, e ti accorgi che c’è gente che questo fenomeno di cui tu fai parte lo studia e cerca di capire come usarlo per la promozione di brand e territori. Capiamoci, non è che me ne sono accorta l’altro giorno, ma il sentire una serie di interventi focalizzati sull’argomento, quantomeno mi ha spinto a qualche riflessione in più.

Sarà che sono e rimango una ingegnera pure quando sto in trasferta per il blog, ma ho avuto attimi di puro godimento a sentir parlare di big data e reputazione digitale. E mi riferisco all’intervento di Mirko Lalli CEO di Travel Appeal, società che offre un servizio per monitorare il sentiment percepito dagli utenti e gli strumenti atti ad intervenire per migliorarlo, il loro cliente tipo è il gestore di una struttura per l’accoglienza turistica, dal ristorante, all’hotel al consorzio per la promozione di un territori.

Altro intervento che ha destato decisamente il mio interesse è stato quello di Marianna Marcucci di Invasioni Digitali, e questo perché è andata a toccare un tasto che mi è parecchio caro. Io vivo in un paese vicino Roma, si chiama Marino. Ecco a Marino, non gli mancherebbe nulla, ha la storia, ha la gastronomia, sta a un tiro di scoppio da Roma, ma è il fratello sfigato dei Castelli romani. E questo secondo me inspiegabilmente.

Quando devo spiegare dove abito, più o meno la gestisco sempre così:

Se sto in vena canterina me ne esco provando a intonare “lo vedi ecco Marino” , ma statistiche alla mano, la percentuale di successo al diminuire dell’età dell’iterlocutore cala vertiginosamente. Sotto i 30, praticamente la conoscono solo se avevano la nonna a Velletri.

Se l’approccio canterino fallisce mi butto sui paese vicini più famosi.

• Hai presente Frascati? Ecco, là vicino.
• Hai presente Grottaferrata? Ecco là vicino.
• Hai presente Ciampino, dove sta l’aeroporto? Ecco là vicino.

Ora, a me piacerebbe tanto, che ‘sto paese mio che sta sulla collina disteso come un vecchio abbandonato si destasse, e quale occasione migliore se non una bella invasione digitale?

Siccome c’era un bel movimento intorno all’hashtag #GardaChefParty (siamo arrivati ad essere 4° trend topic) , mentre stavo là ho cercato l’account Twitter del comune, per inserirli nella conversazione on line: l’account twitter del mio paese non esiste. Direi che c’è parecchio da fare.

Ma io non mollo. È una promessa.

P.s. Un grazie di cuore al Tonelli, dei Tonelli Hotels, per l’ospitalità impeccabile.