solopergusto

Perché quest’anno non farò l’orto in terrazzo, del mio periodo fitness-fit, e della carne salada

L’anno scorso di questi tempi ero in preda al fuoco sacro dell‘orto sul terrazzo, avevo fatto un corso, zappettavo, impiantavo semini, passavo le domeniche al vivaio.

Avevo piantato la qualsiasi: insalata, pomodori, zucchine,  piantine aromatiche, fragole, more, lamponi e pure una zucca e il cocomero. Ero in pieno delirio autoproduttivo, e ovviamente sia mai l’usare additivi, tutto biologico. Nessuna concessione alla chimica, niente ramato, niente di niente. Approccio talebano.

Poi succede che una mattina, ti ritrovi, in pigiama, alle 6:30, a spidocchiare le zucchine, e qualche domanda te la fai. Non rinnego nulla per carità, è stato divertente e anche istruttivo, ma non lo rifarei. Anzi non lo rifaccio. Al massimo questa primavera mi limiterò a gestire le piantine di fragole, che hanno resistito tutto l’inverno, e che ho già rivisto in fiore e a mettere qualche piantina aromatica. Anche perché quest’anno il fuoco sacro che arde in me è un altro. L’orario in cui mi do alla passione del momento è più o meno quello in cui gestivo i parassiti delle cucurbitacee lo scorso anno, ed è praticamente l’unico momento della giornata in cui posso permettermi di fare quello che mi pare: le 6 di mattina. Ripeto, le 6 di mattina. E io che faccio alle (ripeto) 6 di mattina? Vado a correre per 40 minuti.

E ormai saranno almeno 3 mesi che corro, più o meno sempre di mia spontanea volontà. Sarei potuta essere già contenta così, ma a me quando mi prende la “fissa”, mi piglia come si deve, e quindi, nel delirio salutista, mi è preso pure a mangiare light.

Sì, mangiare light, proprio a me.

La verità è che devo buttare via qualche chiletto, senza soffrire troppo, quindi la mia non è proprio una dieta ma più “darsi una regolata” e muoversi un po’ di più. La questione è che resto e rimango una gaudente, e quindi, quel “poco” che mi mangio deve essere impeccabile.

Tipo la carne salada.

Che cos’è la carne salada? La Carne Salada è un salume tradizionale del Trentino, praticamente una via di mezzo tra la bresaola e il carpaccio, io l’ho scoperta qualche anno fa, e l’ho pure cercata disperatamente a Roma, ma nulla. Non sono riuscita a trovarla.

Oltre ad essere buona, ma buona veramente, è pure perfetta per chi come me in questo momento sta cercando di ripigliare in mano la situazione perché è veramente magra.

Qua trovate la storia, davvero interessante di questo salume, legata al dazio che imponevano i trentini al passaggio degli animali. A me l’ha raccontata uno dei rampolli di Casa Largher, un salumificio che fa una carne salada eccezionale e che io ho provato a convincere durante il #GardaChefParty della necessità di far arrivare questo prodotto fino a Roma.

Se non l’avete mai provata le cose sono due, o ve ne andate in trentino (che non è nemmeno male come idea) e ne fate una scorta, o vi unite al mio coro e perorate la diffusione della carne salada in tutta la penisola italica.

Nella foto che vedete l’ho voluta provare sia in una maniera “classica” con olio e pepe nero pepe rosa di alla “famola strana” con olio e polvere di caffè, che mi ha proprio suggerito Loris, il rampollo di Casa Largher. Sarò di paese, ma alla fine la preferisco col pepe rosa, perché secondo me ne esalta veramente tutta la freschezza, col caffè è più una curiosità, da togliersi per carità, ma una curiosità.

 

 

 

 

 

Perché quest’anno non farò l’orto in terrazzo, del mio periodo fitness-fit, e della carne saladaultima modifica: 2015-04-17T21:45:09+02:00da
Reposta per primo quest’articolo