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Festa della rete 2015: Youtubers e cambio generazionale

Quest’anno ho deciso di festeggiare il mio (quarantunesimo) compleanno alla festa della rete, m’era sembrata una buona idea per sentirmi ggiovane e sul pezzo. #einvece.

E invece, è stato proprio alla vigilia del mio compleanno che mi sono resa conto di far parte del vecchio WEB, e finalmente ho pure capito perché non si chiama più “Blogfest”, ma si chiama “Festa della rete”. Sono lenta, ma piano, piano alle cose ci arrivo. E l’ho capito quando ho visto frotte di ragazzine urlanti, correre dietro a una tale Sofia, ragazzina pure lei, con un canale Youtube da circa  370000 iscritti e un account Twitter con 128000 follower. E non è finita qui, se googlate Sofia, esce prima della Loren tra i suggeriti, prima-della-Loren.

 

Mi è stato tutto improvvisamente chiaro: ho perso il passo.

Io, che esce una nuova app e me la scarico, che c’è una discussione su Twitter e me la seguo, che ogni hashtag in Trending Topic è subito mio, ecco, proprio IO, ho perso il passo. Ma il momento delle consapevolezze non è finito qua, subito dopo è iniziata l’ansia da prestazione, non tanto per il futuro del blog, quanto per il mio futuro da mamma. Ero là con mia figlia, 5 anni, che si è pure divertita parecchio, tra il panel del coding per bimbi e i visori 3D, e ho cominciato a chiedermi: Dietro chi correrà lei? Sarò in grado di capirla? Ecco, io che mi ero sempre sentita “Cittadina del Web” , mi sono accorta che ho il permesso di soggiorno scaduto, e che forse è normale e giusto che sia così. Ho 41 anni, non quindici.

O forse, detta meglio, c’è un nuovo WEB, un nuovo modo di comunicare, e io semplicemente faccio parte della vecchia guardia, e sarebbe assurdo pretendere che non sia così. Se mi mettessi a scimmiottare il nuovo linguaggio sarei ridicola, un po’ come certi uomini, che in piena crisi di mezza età, li vedi in moto che “piegano” sul GRA, con la fascia contenitiva sui reni, perché il fisico non li assiste (e non solo il fisico).

Sono però andata su youtube, non che non ci fossi mai andata, capiamoci, ma ci sono andata con spirito analitico, mi sono vista un po’ di video: sono belli, sono giovani e sono pieni freschezza. E c’è pure talento, parecchio. Il Web, vecchio o nuovo che sia, era ed è democratico, il consenso non si compra. L’ansia è passata e si è trasformata in attesa curiosa per quello che verrà.

#Staytuned

Festa della rete 2015: Youtubers e cambio generazionaleultima modifica: 2015-09-17T07:27:41+02:00da
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