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Picnic Nàttùra a Via Margutta a Roma

Sabato scorso, io e un po’ di foodblogger di quelle brave che cucinano davvero, siamo state invitate a un “Picnic” a Via Margutta da Nàttùra. Ora, se io fossi un minimo presente a me stessa quando accetto gli inviti avrei fin da subito sospettato che non si trattava proprio di una scampagnata, insomma, Via Margutta, a Roma, porcapaletta.

Ma così non è, io vado sempre di corsa, e il fatto che fosse di sabato mattina e che si prospettava una allegra mangiata in compagnia con tanto di show cooking, m’avevano convinto ad accettare senza andare troppo ad approfondire.  E così,  tutta feliciotta canticchiando “Via Margutta” di Barbarossa (Eh sì, io dagli anni ’80 ancora non ne sono uscita del tutto), mi sono presentata all’ora stabilita in modalità scampagnata di Pasquetta.

Arrivata all’indirizzo dell’appuntamento, mi sono resa conto che non stavo andando esattamente per prati, ma ormai stavo là e outfit non azzeccato a parte, sono rimasta.  E ho fatto bene. Perché mai mi sarei immaginata lo spettacolo che si sarebbe presentato ai miei occhi di lì a poco. “The hidden Via Margutta”

Ora Via Margutta, lo dice pure Barbarossa nella canzone (le fonti, se autorevoli, vanno citate), è la via degli artisti a Roma, lo è fin dal 500, per capirci. La scuola di cucina (Roman Holiday) dove ci ha portato Nàttùra sta  in un palazzo che nel ‘600 era stato costruito per ospitare gli studi di questi artisti, quindi immaginate che genere di location mi sono trovata davanti. Presente l’ambientazione di “Vacanze Romane”, ecco, proprio quella, con tanto di finestroni immensi per la luce. Uno spettacolo. E non è finita qui, aperto il portone, c’era una sorta di giardino interno che si snodava tra le varie residenze, perché ormai di studi di artisti non ce ne sono più.

Ma ora andiamo al sodo, stupore per la location che andava condiviso a parte, le sorprese non sono finite. Sarò onesta, i prodotti di Nàttùra li conoscevo quasi solo di nome, sapevo che erano molto orientati al benessere e che soprattutto si trattava di prodotti bio, ma non ero a conoscenza della vastità dell’offerta. E questo perché,  sono piena di pregiudizio, lo ammetto,  e avevo etichettato la produzione, in gallette di mais e poco più, e invece no. Eccome se no.

C’è di tutto, pasta, riso,  piadine, cioccolata (Sì CIOCCOLATA),  succhi di frutta e rivelazione (almeno per me) il gomasio, che io non sapevo manco cosa fosse e ho scoperto là per là (le foodblogger quelle brave, invece lo sapevano). Praticamente si tratta di un insaporitore, fatto di sesamo e sale marino, che ti permette di andare più leggero con il sale, che sappiamo tutti fa tanto male.

Per il resto la giornata è andata avanti, con lo chef Giuseppe Capano, che ci ha letteralmente messo ai fornelli e ci ha guidato nella realizzazione di gustosi piatti a tema Picnic, con ovviamente i prodotti Nàttùra. Il tutto poi è stato spazzolato sul terrazzo interno della scuola. La vita è fatta di sacrifici, e le foodblogger sono note per non tirarsi indietro.

Qua sotto, una delle ricette veramente interessante, una insalata di riso, servita dentro un pomodoro, e condita con l’ormai famoso gomasio (mai più senza)

 

 

 

 

 

 

Picnic Nàttùra a Via Margutta a Romaultima modifica: 2015-10-05T15:21:46+02:00da
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