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Gli Sbafatori: caro Beppe ti scrivo, così ci rifletto un po’

Ci stanno delle persone che ti piacciono, che t’hanno conquistato con una battuta, un ragionamento e tu da quel momento in poi, gli hai giurato amore eterno. Ecco, Beppe Servergnini era, ed è per me uno di questi.

Ho parecchi suoi libri, lo leggo e seguo con assiduità, una volta, i primi giorni di Periscope, l’ho pure pizzicato mentre faceva l’imperdibile il “live streaming” della sua scrivania, e non solo ho trovato la cosa estremamente interessante, ma ho pure “cuoricinato”. Giusto per farvi capire.

È stato così, che l’altro giorno, quando nella (ormai) semestrale, crociata giornalisti contro foodblogger ho trovato schierata pure la penna di Beppe, ci sono rimasta male. Quasi mi sono sentita tradita. Ma come Beppe, tu fai questo a me, che ti voglio tanto bene?

Mi sono letta il suo articolo più volte, lo spunto per la sua riflessione, sugli aspiranti giornalisti che si vendono per un prosciutto, è il libro “Gli Sbafatori” di Camilla Baresani, che pare tratti tratti le vicende di una giovane blogger sprovveduta aspirante giornalista, che finisce a letto con un uomo maturo etc etc. Cose che mi sa che succedono dappertutto, non solo negli eventi food.

Comunque, sarà che non sono più (ahimè) giovane e sprovveduta, sarà che manco aspiro a fare la giornalista, l’unica cosa che ho in comune con Rosa, la protagonista del libro (che non ho letto, e che devo ancora decidere se ho voglia di leggere), è che vengo invitata a eventi dove non pago. Questo fa di me una sbafatrice? Forse si. Io so che prima del blog, passavo puntualmente il mio venerdì mattina in cerca di degustazioni o eventi da fare nel fine settimana, ora sono loro che cercano me. Sono entrata in un network di gente appassionata e curiosa, con cui mi perdo in discussioni sulla mantecatura del gelato. Per il resto non ho problemi di pagare l’affitto, né tantomeno ho bisogno del pacco di farina in regalo per mettere insieme il pranzo con la cena. Insomma, hanno generalizzato e io ci sono finita dentro. Succede.

Detto questo, l’analisi di Beppe, ha un “quindi” che mi ha fatto riflettere:

Giornali e tivù pagano sempre meno; internet non ha mai pagato. In questo vuoto retributivo si sono infilati con prepotenza prima il turismo, poi la moda, ora la cucina. Al pubblico – ingenuo, disinteressato, spesso le due cose insieme – vengono offerti blog, siti, post, tweet, fotografie e filmati. Prodotti in apparenza giornalistici, quindi critici. In realtà commissionati e pagati. 

Non voglio partire con la solita tiritera dei giornalisti che si vendono pure loro, che scrivono senza passione e che copiano e incollano comunicati stampa. Lo fanno pure i blogger, pure per meno. Seguitemi, è lunga e complicata, ma ci provo a spiegarvela:

Io sono una che dice NO a Uber e agli Home Restaurant, la trovo concorrenza sleale. Prendiamo il caso dei ristoranti, che mi viene più facile e lo conosco meglio. Per poter offrire un servizio al pubblico, devono subire controlli, avere operatori con certificazioni sanitarie etc etc, vi pare giusto, che la “Sora Maria” apre casa sua e offre lo stesso servizio, senza sottostare alle medesime (giuste) costrizioni? A me no.

E allora, mi sono chiesta, è giusto che chiunque, possa aprire il suo, parafrasando, “Home Journal”, senza aver un patentino da giornalista? Senza aver dato prova di aver dovuto assorbire qualche nozioncina in un corso di formazione? (In realtà non me lo sono chiesta da sola, ma dopo una calorosa discussione a puntate con un mio amico).  E la libera informazione dove la mettiamo? E la libertà di opinione?

Boh, non lo so, ci sto riflettendo. (Ma il blog rimane aperto, e se mi invitano io vado)

 

Questo, l’articolo di Beppe Severgnini, per chi non lo avesse letto. Qua, il sito dell’autrice del libro la sua descrizione

P.S. Sempre l’8 ottobre, sempre sul Corriere della Sera, altro articolo che dà addosso alle foodblogger, sempre recensendo lo stesso libro. (Qua la versione elettronica non l’ho trovata)

 

Gli Sbafatori: caro Beppe ti scrivo, così ci rifletto un po’ultima modifica: 2015-10-11T08:47:30+02:00da
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