Stamattina, nel letto, con gli occhi ancora caccolosi ho aperto Facebook, e ho visto che era stata creata una fan page per l’apertura di e ci sono rimasta malissimo. Da un fantomatico Starbuck italia, eccolvela.
L’evento (in teoria) è previsto per il 12 dicembre a Porta di Roma, eccovelo:
Altro in rete non l’ho trovato. Nessun comunicato stampa, nulla, quindi io non voglio crederci. Altre volte in passato ci sono stati annunci ed erano bufale, ci voglio sperare anche stavolta.
Perché? Perché io la storia che non ci Starbucks in Italia lo vivo come una vittoria del genio creativo italiano, contro il pragmatismo e la standardizzazione americana. Lo so mi basta poco, mi consolo co l’aietto, come si dice dalle mie parti. Non mi togliete pure questo, vi prego. Capiamoci, all’estero è la mia caffetteria preferita, quando non trovo le italiane, ma fuori casa. La standardizzazione ha i suoi vantaggi. Ma no qui.
Qua lasciateci entrare in un bar, e lasciateci ordinare il caffè come ci pare. Corto, lungo, al vetro, macchiato caldo o freddo, macchiato freddo al latte di soia. Ordinare il caffè, per l’italiano è un atto creativo. Per non parlare del cappuccino, là gli ingredienti sono due, c’è pure la schiuma, le possibilità di esprimerci si moltiplicano. Non avere Starbucks in Italia è una sorta di vanto. La nostra resistenza armata, armata di tazzine, ma armata.
Lasciateci sognare, con la tazzina in mano, lasciateci ordinare (almeno) il caffè in italiano.
Vi prego, se qualcuno può comprovare le mie speranze che sia tutta una bufala, batta un colpo.
Qua il link della pagina.