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La pupa va in prima e io entro in un nuovo gruppo WhatsApp di mamme


L’altro giorno sono andata al mare a ripigliare mia figlia dalla nonna, l’estate sta finendo, un anno se ne va, ricominciano le scuole, e quest’anno andiamo pure in prima. Anno di cambiamenti, stiamo diventando grandi, impareremo a leggere a scrivere e a far di conto. Cambia tutto, e cambierà pure il gruppo whatsApp delle mamme. Anzi è già cambiato. Lo hanno già creato a Luglio, così per scaldare i motori.

L’anno scorso l’approccio è stato drammatico, arrivavo a sera con centinaia di notifiche, memorabile fu la discussione durata una settimana sulla nuova maestra che “non salutava abbastanza” , esausta dalle critiche a questa malcapitata, che la mattina doveva tenere a bada 27 bambini e non si dilungava sufficientemente in convenevoli, quanto sarebbe stato gradito, mea culpa, me ne sono uscita con questo tweet, credendo di non essere letta. E invece.

E invece, sono stata ripresa dall’internazionale, in un articolo di Claudio Rossi Marcelli, che è girato un po’ sui social network, e col nome che mi ritrovo, mi hanno fatto subito tana. Ed è successo che pure a me, alla prima riunione scolastica, non mi hanno salutato abbastanza. E vabbeh, amen, me la ero cercata.

Ed era solo settembre. L’anno scolastico su WhatsApp è stato travagliato, alcune si erano fatte prendere un po’ la mano e l’avevano preso un po’ tipo uno Zibaldone, pensieri in libertà, sulla qualsiasi, a tutte le ore del giorno, e della notte. E per me che il gruppo era l’unica fonte di informazione per sapere tutte le varie cose da farsi, scorrermi tutti i messaggi prima di andare a dormire, stava diventando un po’ impegnativo. Ho organizzato una rivolta con un’altra mamma che stava affaticata come me, e alla fine, siamo riuscite a dividere in due gruppi, quello “fun” e quello utile, complice pure la lucidità di altre mamme che hanno appoggiato la richiesta. E siamo arrivate a fine anno scolastico, senza spargimento di sangue. Più o meno.

 

Torniamo a noi, vi dicevo, sono andata al mare a prendere la pupa e trovo sul tavolo in giardino questo libro. Primo pensiero che confesso, mi è balenato in testa, memore dell’anno passato, è stato: Bene, mamma si sta informando sui gruppi delle mamme, ora ci infilo lei e si sciroppa tutte le conversazioni, poi la chiamo la sera e mi faccio fare il punto.

E mentre io fantasticavo sull’opportunità  che mi stavo prefigurando con un sorrisetto che stava diventando satanico, arriva mia  madre a infrangere i miei sogni. Non si stava documentando per venirmi in soccorso, il libro lo aveva scritto Monica, la figlia di una sua amica, se lo era letto, s’era ammazzata dalle risate, ma no, non mi stava porgendo il suo smartphone in soccorso. Lei i figli li aveva mandati a scuola in era Whatsapp Free, e non aveva intenzione di approfondire ulteriormente l’argomento. Infranti i miei sogni, a sto punto ho preso il libro, e me lo sono portato in spiaggia. Letto tutto di un fiato, mentre con un occhio guardavo la pupa che faceva su e già con il secchiello, leggero e scorrevolissimo, e tanto vero. L’approccio è ovviamente umoristico, anche perché è l’unico che ti permette di sopravvivere.

Devo dire che  me è servito per prepararmi il giusto mood per affrontare un nuovo anno di notifiche. Sono pronta.

Mamma ha abbandonato il gruppo – Edizioni Booksprint 

La pupa va in prima e io entro in un nuovo gruppo WhatsApp di mammeultima modifica: 2016-09-03T10:16:41+02:00da
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