Il mio primo 30 e lode è stato a Campi Elettromagnetici, allora ero troppo presa da rotori ed equazioni per capire quale era il vero segnale che la vita mi stava mandando. Volevo diventare una ingegnera, ero distratta.
Stesso periodo più o meno, ero rimasta folgorata sulla via dei Frattali, funzioni matematiche nel campo complesso, che senza tirarvela troppo per le lunghe, descrivono a fagiuolo alcune “forme” della natura, una fra tutte il cavolo, quello verde. Pigliate un cavolo e guardatelo bene, pure senza essere stati folgorati sulla via dell’insieme Mandelbrot, noterete che la forma totale è solo la ripetizione di una più piccola. Quelli bravi, questa cosa la chiamano autosomiglianza. Mandelbrot, è il matematico fulminato che se ne è accorto per primo, o meglio che ne ha dato una descrizione in formule.
Torniamo a noi, era una sera di qualche mese fa, quando sono tornata a casa stanca e affamata. Apro il frigo e c’era solo un cavolo, bello per carità, ma io avevo fame subito e non avevo voglia di mettermi a fare tutta la tiritera per lessarlo. E allora il lampo di genio, tipo Newton con la mela, più o meno. Anzi no, perché se io fossi stata Newton la mela me la mangiavo e finiva là.
Comunque, presa dal sacro fuoco dell’illuminazione, prendo il cavolo, lo lavo, lo taglio a pezzetti, mi ricordo di quel 30 e lode a Campi Elettromagnetici, infilo il cavolo in un sacchetto per la cottura al microonde (mai più senza), chiudo e zac, 6 minuti a potenza alta. (Ma dipende tutto dal vostro microonde, ci dovete entrare in confidenza)
Tiro fuori il sacchetto, apro e trovo dentro il cavolo, cotto a perfezione, verde brillante e croccante come lo fanno gli chef quelli bravi. Clorofilla e sali minerali erano rimasti tutti dove li avevo messi, perché non si disciolgono nell’acqua come quando si lessa, perché l’acqua non c’è. Non è manco necessario passarlo sotto l’acqua fredda o nell’abbattitore per mantenere la croccantezza e il colore, basta solo conoscere il proprio microonde e fasarsi bene sui tempi. Mi piacerebbe pure dirvi che rimangono le vitamine, ma a biologia la buttavo sulla simpatia e non c’ho mai preso un gran che. Ho letto che se la cottura è veloce si minimizzano i danni, riporto.
Ah, e altra mica da passare in sordina, se il cavolo lo cuocete così, non vi puzza nemmeno casa, che non è da cosa da poco, signore mie.