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Help line “cooking for dummies”: tonno al sesamo e sale affumicato

tonno al sesamo

Voi dovete sapere che io ormai ho messo su una help line. Ricevo messaggi-telefonate-chattate che cominciano più o meno così:

AIUTO! <LUI/LEI> viene a cena, che cucino?

io, da brava ingegnera, ho pure il protocollo di risposta:

Carne o pesce? Fai pure il primo? Porta dolce o vino?

Questa estate tra i miei consigli è andato per la maggiore il tonno panato al sesamo con sale affumicato. Che, diciamocelo, è di una semplicità imbarazzante, ma ti fa fare la tua porca figura. E magari LUI/LEI ci casca e ci ritorna pure a cena da te a da lì magari ci casca pure sul resto, ma qua io più di tanto non vi posso aiutare.

Ecco cosa vi occorre per 2 persone:

Preparazione:

Prendete il tonno e panatelo per bene con il sesamo. Mettete a scaldare allegramente una piastra e ungetela legegrmente con dell’olio. Poi adagiatevi il tonno e fatelo scottare 2 minuti per parte. Salate ambo le parti con sale affumicato e condite con un filo di olio. Io qui avevo l’arma segreta un olio molto delicato, il blend denocciolato di Intini

E per il Vino? Anche stavolta ho chiesto l’aiuto all’esperto: Franco Ziliani di Vino al vino.

Ricetta molto stuzzicante la tua, cara amica food blogger capitolina. Un piatto fresco, goloso, ancora profumato d’estate (che i meteorologi dicono “stia finendo. E un anno se ne va, come cantavano illo tempore i Righeira…), che verrebbe voglia di portare a tavola tutti i giorni. Abbinamento non facile, non solo per la presenza dei semi di sesamo, ma perché il tonno stesso, con la sua tessitura e la sua grassezza richiede un vino che abbini freschezza, acidità “sgrassante” ed un corpo moderato. Non un rosso, nemmeno giovane e di struttura agile, e direi nemmeno un bianco, anche a voler sceglierne uno che abbia fatto affinamento in legno. E allora? Allora, e lo dico non solo perché sono un fan convintissimo di questa tipologia, cui dallo scorso dicembre dedico una rubrica settimanale sul portale Il Cucchiaio d’argento, proprio il famoso classicissimo libro di ricette caro alle nostre mamme e nonne, ma perché credo vada proprio a pennello per questo piatto, direi un bel rosato. Ce ne sono di meravigliosi in giro per l’Italia, partendo da quelli delle zone classiche come Puglia (a base Negroamaro soprattutto, ma anche Bombino nero, nella parte più settentrionale vicina al meraviglioso Castel del Monte), Abruzzo (Montepulciano Cerasuolo), l’area gardesana, Valtenesi Chiaretto e Bardolino Chiaretto, a regioni che ai rosati si sono avvicinate in tempi più recenti, ma con ottimi risultati. Penso alle Marche, alla Calabria, alla Basilicata, o oppure l’Alto Adige con i suoi Lagrein Kretzer. O la Toscana, dove giocando su quell’uva identitaria che è il Sangiovese, si ottengono, anche a Montalcino, o in Maremma, ottimi rosati. Su questo tonno voglio però suggerire a te e ai tuoi lettori di abbinare un ottimo rosato siciliano, il Rosa Nera di Marabino, un Eloro Doc ottenuto dalla vinificazione in bianco di quell’uva identitaria per antonomasia, in terra sicula, che è il Nero d’Avola. Profumato al punto giusto, ben strutturato, succoso, ma fresco e dotato di un bellissimo nerbo acido e di una grande freschezza sapida, credo che su questo piatto questo esemplare rosato possa dare il suo meglio. E baciamo le mani…

E allora, baciamo le mani, vossignoria

Help line “cooking for dummies”: tonno al sesamo e sale affumicatoultima modifica: 2013-09-10T18:50:00+02:00da
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