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L’olio di palma, questo sconosciuto

 

Faccio subito una dichiarazione: ero partita con il voler fare un post CONTRO. E invece…

 

Ultimamente si parla tanto (male) dell’olio di palma che mi ero convinta che fosse (davvero) il male assoluto. Il nemico. Per i meno informati, dovete sapere che sia in TV sia sui social si fa un gran parlare di questo olio, come “cosa da evitare”, una sorta di campagna negativa di nicchia. Ma dove sta l’olio di palma? Praticamente ovunque, per dirla in breve in molti prodotti dolciari che si trovano al supermercato, dalla stra-amata Nutella ai vari biscotti del Mulino Bianco e via dicendo.

Comunque, un po’ come capita a tutti, avevo letto distrattamente qualche post di qualche bene informato e me ne andavo al supermercato a leggere etichette con la faccia pizzuta e a scartare tutto ciò che conteneva “olio di palma”. Poi ho iniziato a farmi domande, a cercare un po’ su internet e tutto quello che trovavo contro suonava più o meno così: è un olio economico, non è pregiato, e poi fa male che non potete capire quanto (ma mai si spiegava il perché)

Sta cosa del costare poco diventata  tuttambotto un problema un pochino mi ha fatto destare le antenne. Della serie, costa poco, allora lo scarto. Insomma a un certo punto ho sentito un po’ troppo la puzza di complotto gastrofighetto e allora ho chiesto delucidazioni a una mia vecchia conoscenza dei tempi del liceo: una biologa nutrizionista pure abbastanza famosa. Si chiama Tiziana Stallone e qui c’è il suo blog.

Le ho detto che non riuscivo a farmi una idea correttamente avvalorata (scientifica, per dirla in altre parole)  della questione e lei mi ha consigliato diverse letture, fra cui questa, decisamente illuminante. Tirando le somme l’olio di palma non è il male assoluto, è semplicemente un grasso vegetale, e nemmeno tra i peggiori che utilizziamo e che accettiamo, è un olio che si produce a basso costo perché ha dalla sua una alta redditività del terreno e in più ha delle proprietà particolari per un grasso vegetale, come quello di essere solido a temperatura ambiente e inoltre ha anche un elevato punto di fumo (240°C), che come vi ho spiegato qui, è cosa buona e giusta.

Ora questa è ovviamente la visione da biologo nutrizionista, poi potete fare tutte le opposizioni che volete:

TIPO:

Organolettiche, della serie “Ah ma il burro è un’altra cosa” Sono d’accordo, ma qua si va sui gusti, e è cosa nota che non disputandum est. Quello che io volevo capire era se era vero che questo olio facesse male, fosse addirittura come a volte ho trovato scritto ai limiti della commestibilità, non solo è commestibile, ma è decisamente più sano di altri oli, del burro stesso se andiamo a confrontare la percentuale di grassi saturi: 66% il burro VS 50% dell’olio di palma.

Questioni ambientaliste, km0 e compagnia cantante: qua non si parla di usare l’olio di palma per i dolci che fate a casa vostra, qua si parla dell’olio di palma nei prodotti del supermercato, e là il km0 da quel dì che ve lo siete perso. Se poi ne facciamo una questione di sfruttamento del terreno, lo stesso, la sua alta redditività ne fa un “buon” grasso.

Insomma ci tenevo a fare il punto, con questo non vi sto spronando a usare l’olio di palma, o di comprare prodotto con olio di palma, sono la prima a parlare di questioni organolettiche o di scelta di prodotto di cultura mediterranea, l’intento era solo quello di accendere il cervello e di verificare in prima persona le infomarmazioni che arrivano. Basta poco, basta Google o un’amica ben informata.

 

 

 

L’olio di palma, questo sconosciutoultima modifica: 2014-10-28T18:17:00+01:00da
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