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Dolcetti principessa Vittoria Sofia: pasta di mandorle e cioccolato fondente

Che ci vogliamo fare, qua ognuno c’ha le sue debolezze. La mia, la più grande la più dolce e la più forte è mia figlia. Immagino di non essere l’unica mamma in queste condizioni.

Comunque, poco più di un mese fa è stato il suo compleanno. E ovviamente io le ho organizzato la festa, per fare la spavalda, la moderna della situazione, mi raccontavo che avrei comprato tutto. 

Ahò, io lavoro, faccio cose vedo gente, e mica posso fare tutto io. Poi al sodo, praticamente non mi andava bene niente.

E quello usa l’olio di semi se va di lusso, invece che il burro. Per carità…

E chissà che uova usano questi, saranno quelle piene di ormoni. Io alle creature (i bambini n.d.r) ‘sta roba non gliela do.

– Se gliela ordino questi se la preparano il giorno prima la roba e non è fresca…

– Questo mi è sempre stato antipatico e le cose per Vittoria Sofia non ce le compro…

Ma se lo faccio io ci metto di meno…

Chi fa da sé fa per tre…

Morale della favola: ho spadellato tutto IO, tranne qualche piccola eccezione comprata dal fornaio di fiducia e la torta di compleanno ottenuta minacciando il pasticcere di ritorsioni su questo blog sulla eventuale non aderenza ai miei requisiti. Sono arrivata alla festa stremata, ma soddisfata del “catering”.

Questi che vedete in foto sono stati una delle cose che ho preparato, praticamente dei dolcetti con pasta di mandorle e cioccolato fondete. Questa la ricetta per ottenerne circa 15:

Ecco cosa vi occorre:

– 1 panetto di pasta di mandorle (200gr)

– zucchero 100 gr

– 250 gr di burro ammorbidito

– 6 uova

– 150 gr di farina

– sale

– 2 cucchiaini di lievito in polvere

– 200 gr di cioccolato fondente

– zuccherini per decorare 

Lavorate la pasta di mandorle con lo zucchero, poi via via unite il burro ammorbidito e poi le uova ad una ad una. Aggiungete poi via via la farina il pizzico di sale e il lievito.

Mette il composto in degli stampini di carta da forno oppure di metallo o usa e getta imburrati e infarinati. Cuoceteli a 160°C per circa 40 minuti. A me ne sono venuti circa 15. 

Sfornate e fateli freddare e toglieteli dagli stampini. Poi fondete il cioccolato e ricopriteli come in foto, versateci sopra gli zuccherini per decoro. L’ispirazione per questa torta l’ho presa da questo blog.

E se vi dicessi che ci si può abbinare anche un vino? Anzi, se ve lo dicesse Franco Ziliani di Vino al vino.

Bella proposta la tua cara amica capitolina, con quelle mandorle e quella pasta di mandorle che costituiscono un po’ il tema conduttore di larga parte della pasticceria e delle “dolcionerie”, che talvolta sono davvero molto dolci, di larga parte del Sud, dalla Puglia, alla Campania, a Sicilia e Sardegna. Svariati i passiti passibili di felice abbinamento, ma la presenza del cioccolato fondente impone una variazione, perché non molti di loro reggono la prova difficile dell’accostamento a quella cosa speciale che è il cioccolato. Allora, anche se non è un prodotto del Sud, come potrebbe esserlo l’eccellente Aleatico di Puglia o meglio il Salice Salentino Aleatico (vi consiglio quello dello storico produttore salentino Candido, davvero eccellente, anche su fichi secchi con mandorle o ricoperti di cioccolato), voglio consigliare come ideale unione a questi dolcetti il vino simbolo di un posto a me caro, l’Isola d’Elba, l’Aleatico, ed in particolare l’Alea Ludendo della Fattoria Le Ripalte, di cui ho scritto proprio quest’estate, qui. Un vino davvero stupendo, prodotto in un posto da urlo da un grande uomo del vino di lunga esperienza come Piermario Meletti Cavalleri, dal colore rubino fitto denso e profondo, con sfumature mogano, e profumi molto caratteristici, con note di marron glacé a dominare, ma anche amarena, frutta candita, arance e poi uno spiccato carattere selvatico di sottobosco e macchia mediterranea, di prugna secca, ginepro, liquirizia nera e sfumature leggermente terrose, per non dire ferrose, e minerali. E poi una bocca ricca, dolce, fondente, con frutta rossa ben matura e leggermente caramellata, un saldo corredo tannico: dolce calibrato, piuttosto salato, con notevole acidità che dà nerbo e carattere al vino e lo mantiene costantemente in tensione, vivo e dinamico. Costa un po’ caro, ma credimi, sarà un abbinamento davvero da mille e una notte…

Dolcetti principessa Vittoria Sofia: pasta di mandorle e cioccolato fondenteultima modifica: 2013-10-05T14:34:00+02:00da
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