Street Food al Gambero Rosso

998322_643383082357251_2132725768_n.jpgGoduriosa.

Stavolta devo dirvi che ho avuto la tentazione di fare un post “ermetico”, per descrivere la serata Street Food al Gambero Rosso, lo avrei fatto di una sola parola: Goduriosa.

Al massimo vi avrei messo le foto fatte a riprova e l’avrei finita qui, perchè tutto il resto mi sembrava ridondante, accessorio e corollario.

Poi però mi sono resa conto che godimento delle papille a parte, l’altra sera sono venuta a sapere delle cose che è necessario che io condivida con voi, in pratica questo è un post di pubblica utilità, segnatevelo, mettetelo fra i preferiti, che vi tornerà utile.

 

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Partiamo dal racconto della mia serata, e poi via via vi sarà tutto chiaro. L’evento di cui vi parlo oggi è la presentazione della prima guida allo Street Food del Gambero Rosso, organizzata in collaborazione con Estathè. 

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Tutto è iniziato con la premiazione dei vincitori, anzi no, c’è stato un antefatto da non trascurate per nulla, perchè all’entrata nella sala del Teatro della Cucina, siamo stati accolti con un Trapizzino con pollo alla cacciatora di Stefano Callegari. Per chi non sapesse cosa siano i Trapizzini ne ho parlato qui nella versione originale di Stefano e in quella rivista da Uliassi.

Poi la proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi regione per regione, che detta così, uno potrebbe pensare all’ascolto di un elenco, ecco vi sbagliate.

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Perchè io e anche fortunati che stavano inseme a me, sapevamo che poi premiati e causa del meritato premio, li ritrovavamo fuori sulla terrazza del Gambero per la necessaria verifica di cotanta eccellenza.

E come dirverlo in altri termini,  io ho verificato tutto (quasi tutto in vero perchè qualche produttore non aveva potuto partecipare)

Ecco, arriviamo alla pubblica utilità, io ho i nomi dei vincitori regione per regione, e ve li sto per spifferare, segnateveli:

In grassetto le mie menzioni speciali che sono il lardo dell’ Opificio del Gusto, i Folpi padovani e gli arrostini abbruzzesi, ma è stata una selezione ardua:


VALLE D’AOSTA
Opificio del Gusto – Aosta (AO)

PIEMONTE
Io Mangio Gofri – Pinerolo (TO)

LIGURIA
Moltedo – Recco (GE)

LOMBARDIA
Mangiari di strada – Milano (MI)

VENETO
La Folperia di Max e Barbara – Padova (PD)

TRENTINO ALTO ADIGE
Walter & Michi’s Wurstelstand – Bolzano/Bozen (BZ)

FRIULI VENEZIA GIULIA
Buffet da Pepi – Trieste (TS)

EMILIA ROMAGNA
Lella – Rimini (RN)

TOSCANA
Tripperia da Marione – Firenze (FI)

MARCHE
Migliori – Ascoli Piceno (AP)

UMBRIA
Porchetta di Grutti di Natalizi – Gualdo Cattaneo (PG)

LAZIO
Mordi & Vai – Roma (RM)

ABRUZZO
La Tana del lupo – Farindola (PE)

MOLISE
Cala Sveva – Termoli (CB)

CAMPANIA
La Masardona – Napoli (NA)

PUGLIA
Antico Forno Santa Chiara – Altamura (BA)

BASILICATA
Bar Sottozero – Matera (MT)

CALABRIA
Pane e Vino – Crotone (KR)

SICILIA
Antica Focacceria San Francesco – Palermo (PA) 

SARDEGNA
Gastronomia Paninoteca Loi – Nuoro (NU)

Che poi menzioni speciali a parte c’era di tutto, dal panino con la porchetta a quello col lampredotto, i cannoli siciliani e pure la frittura di paranza.

Ora che ci penso fate meglio che segnare i premiati, prendete la guida. Ve lo dice una rincasata si è messa a spulciarla e che ha pure scoperto vicino a casa realtà che ha prontamente inserito nella “to eat list“.

Che poi, a breve sarà disponibile anche l’applicazione per smartphone, e secondo me è quella la genialata, perchè il cibo da strada chiama l’esperienza in mobilità. Cioè a differenza del ristornate che uno lo decide con più calma e magari lo pianifica guida cartacea alla mano, il cibo da strada va a braccetto con la consultazione di una guida-applicazione su smartphone. Ci sta tutta. 

Perdonatemi, su questa ultima considerazione è uscita e si è esaltata l’ingegnera, ma non ci posso fare niente abita pure lei da queste parti.
 
Street Food al Gambero Rossoultima modifica: 2013-07-09T22:31:00+02:00da amarituda
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