Tortino di sarde con pinoli e uvetta

Avete presente la storia della mela, no quella di Eva, l’altra. Quella che una al giorno, toglie il medico di torno. Ecco, una volta ho letto da quanche parte che oltre alla mela bisognerebbe mangiare almeno 5 sarde, sempre, ogni dì. 

Sarà l’estrazione scientifica che ho, ma io qualdo leggo queste cose la piglio molto seriamente e mi immagino tutti i santi giorni a mangiare mele e sarde, poi però mi viene l’ansia.

Obiettivamente, per quanto gradevoli entrambe, portare avanti una esistenza a mele e sarde mi pare un po’ limitante. Capiamoci, direi lo stesso di qualsiasi altra cosa, cioccolata compresa.

Rimane però nel retrocranio il fatto che sono buone e fanno bene e quindi anche se non le mangio tutti i giorni, quando le trovo fresche le prendo volentieri.

Questa una idea per mangiarne proprio 5 in maniera gustosa:tortino sarde, pinoli, uvetta

Vi do le dosi per un tortino monoporzione, fate le vostre moltiplicazioni:

Ecco cosa vi occorre per 1 tortino: 
  • 5 sarde
  • 2 cucchiai di pangrattato
  • 1 cucchiaio di pinoli tostati
  • 1 cucchiaio raso e scarso di uvetta ammollata
  • 1 spruzzata di limone 
  • olio evo

Pulire le sarde eliminando le lische, la testa e la coda. Sciaquatele abbondantemente sotto l’acqua corrente.

Ungete uno stampo da crem caramel con dell’olio evo e poi infarinatelo con un po’ di pangrattato.

In una ciotola, mischiate le sarde con pinoli e uvetta e il pangrattato rimasto e condite con un cucchiaino di olio e una spruzzata di limone. Io sale non ne meto perchè le sarde sono belle saporite in partenza.

Alternate nello stampo sarde e il resto del condimento, spingendo per bene in modo che rimanga compatto.

Cuocete in forno al 200°C per 10 minuti.

 

E siccome si legge spesso che oltre alla mela e alle sarde un toccasana è anche un bicchiere di vino al giorno, io per non lasciare nulla al caso lascio la parola a Franco Ziliani di Vino al vino

 

franco.jpgAmica mia capitolina questa tua ricetta gustosa, che profuma d’estate, mi fa immediatamente pensare, per un abbinamento giudizioso, ad una tipologia di vini che amo particolarmente da sempre, ne scrivo da almeno vent’anni senza aver aspettato che diventasse una moda, ovvero i rosati. Quei vini che solo degli sprovveduti (oggi sono di buon’umore di solito li chiamo diversamente…), possono chiamare vinelli di serie B, o, peggio ancora, vini… per le donne. Come se voi, adorata “altra metà del cielo”, non ne capiste di vino quanto e più di noi maschietti. Amo così tanto i rosati, che da qualche mese ho dedicato loro un apposita rubrica sul Cucchiaio d’argento. Per un piatto, gustoso, come il tuo penso ovviamente ad un rosato non “polentone”, ma molto “terrone”, anzi dirò di più, calabrese. Che veda come base quella grande uva identitaria della zona di Crotone e Cirò, mare e colline splendide, centri abitati così così…, che è il Gaglioppo. E allora, invitando i tuoi lettori a non preoccuparsi se non troveranno (se ne produce poco) proprio il rosato di cui ho scritto recentemente qui, ma di “accontentarsi” anche di un più facile da trovare Cirò rosato della più importante azienda calabrese, Librandi, che è buono e affidabile, voglio consigliarvi di provare su questo tortino di sarde un bel rosato cirotano. Credo che il suo colore, melograno cerasuolo brillante, i profumi freschi, marini, vivi e e succosi, tutto lampone, ribes, accenni di ciliegia erbe aromatiche, agrumi e sale, e la bocca, golosa, piena, ben polputa, con una fruttuosità equilibrata, una bella rotondità, ma senza compiacimenti e tentazioni dolcione, vivacizzata da una bella vena salata, da un retrogusto che richiama gli agrumi, esalterà il tuo piatto all’insegna di una piacevolezza, di un equilibrio, una freschezza che anche i grandi vini del Sud, bianchi, rossi, ma anche i rosati, hanno.

Tortino di sarde con pinoli e uvettaultima modifica: 2013-05-26T11:47:00+02:00da amarituda
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