L’altro ieri sono stata invitata all’inaugurazione per la stampa della prima patatineria (mi hanno detto che si dice così) italiana a Roma, seconda apertura nel Lazio, FRIES il nome del locale, ovviamente stiamo parlando di street food. Della serie la patata da passeggio servita con un cartoccetto. Il posto centralissimo, vicino San Pietro.
Alla solita l’avevo raccontato ai miei colleghi a pranzo giusto per allontanare un po’ la conversazione dai soliti argomenti lavorativi e lo ammetto anche per fare un po’ la fanatica che viene invitata alle cose fighe. Il giorno dopo, tornata in ufficio, tutti volevano sapere, come erano state queste patate. Merito pure di qualche foto che avevo condiviso sui social network.
E questo perché:
- La patata tira
- La patata è democratica
- La patata aggrega
Se poi uno ci aggiunge che fritta qualsiasi cosa si eleva a potenza non ci vuole un genio per predire il sicuro successo di questo format importato dal nord Europa.
L’idea è semplice: patate fritte espresse + salse + birra artigianale
Le patate fritte: tutto fresco, tutto italiano e tutto espresso. In particolare questa la provenienza durante l’anno:
- giugno/settembre Viterbo
- ottobre/dicembre Avezzano
- gennaio/maggio Emilia Romagna
Le salse, sono 20 differenti con 8 pure gluten free.
La birra è artigianale e realizzata in esclusiva per FRIES dal Birrificio Aurelio:
- Miranda (chiara)
- Lady Rosetta (rossa)